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Presto chiusura per riapertura sito con nuovi servizi

Vivere il Medioevo cambierà non solo pelle e server, ma anche tanti servizi.

Vivere il Medioevo tornerà presto operativo con una nuova pelle, un nuovo servizio e tante nuove attività, che riprendono in mano i progetti (causa motivi di salute ho dovuto mettere per mesi in pausa). Saranno realizzati due siti, una home unica che contiene tutti i precedenti blog e aumenteranno le categorie, e il sito dei costumi che preferisco tenere a sè. Il San Martino è iniziato e ci vorrà ancora un po'.

Intanto segnalo le attività dei seguenti gruppi amici, coi quali è stato possibile realizzare il progetto che parla, dopo il covid e ancora in tempo di pandemia, di cosa sia il settore delle rievocazioni e rivolto soprattutto a chi non sa nemmeno che questo settore esiste.

 

:Fjording.Sønner.Hirð:

Antumniates

Compagnia de Le Due Maestà e per chi vuole sempre di più, Cucina delle Due Maestà

Per chi invece vuole viaggiare segnalo

Mercato delle Gaite di Bevagna, per riscoprire il mondo e la vita quotidiana interamente e fedelmente ricostruite.

A presto con nuove iniziative

 

Cosa potrebbe migliorare la qualità anche del tipo di divulgazione culturale offerta?

Ecco a voi un questionario da compilare

 

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSemf5dxAkuJBAdjsNfuZ45vzz5g_wfV0VxqPxBQef9dGLNzpQ/viewform?fbclid=IwAR0P2ksPROU3X4T4TXECu_ZlHeRnlkHxVkSgFzLsB34L17GgeKf6v3JlCv0

Matilde e l’Impero. Le Vesti del Perdono. Il video commemorativo dell’evento cui è dedicato questo progetto di ricostruzione del 2016-2017

Il progetto di ricostruzione dei costumi della miniatura forse più celebre della storia, raccontando essa un evento divenuto proverbiale “Andare a Canossa” quale simbolo di pentimento e umiliazione. Il progetto che ha visto realizzare in oltre un anno di duro lavoro i tre costumi del Vita Mathildis (Cod. Lat 4922 Bibl. Ap. Vaticana), è descritto in questa parte del blog: Matilde e l'Impero. Le Vesti del Perdono e ha un video celebrativo.

 

Al link indicato si può anche vedere la gallery con le immagini dei costumi realizzati a fine di proposta ricostruttiva da Vivere il Medioevo

 

La Rievocazione storica: una tradizione che non può finire cosi.

Video celebrativo del settore della Rievocazione storica dedicato a tutti i rievocatori che quest’anno, causa COVID-19, hanno visto saltare la stagione e tutti gli eventi di rievocazione.

 

Dedicato a tutti i Rievocatori,

Associazioni e Gruppi di rievocazione in Italia

e all'estero.

A tutti coloro che lavorano in questo settore

con passione e dedizione, per donare l'emozione

di toccare per un attimo un frammento di storia.

Perché si possa vincere

questa battaglia contro il covid-19 e tornare

a vivere tutti quell'emozione!

 

Rievocazione è tradizione

Rievocazione è emozione

Rievocazione è ricostruzione

Rievocazione è passione,

Rievocazione è anche lavoro,

Rievocazione è condivisione,

Rievocazione è soprattutto imparare,

Imparare dall'esperienza ma imparare anche dagli altri

guardando l'esempio di chi ha raggiunto

obiettivi importanti nella rappresentazione

di eventi, nel rispetto della fedeltà storica

ma rievocazione deve essere anche divertimento"

Chiara

 

 

Gesti, espressioni e posizioni a corte. Il linguaggio non parlato nell'iconografia e nella storia fino alla rievocazione storica

Gesti, posizioni dei personaggi che si presentano nell'iconografia e si ripresentano poi nella rievocazione storica non devono essere casuali, come spesso accade. Dama e cavaliere sempre chiusi in quel cliché privo di fondamenti e una bizzarra parità di sesso mai esistita, mano su mano. Inchini, sguardi, sorrisi, espressioni. Anche nella rievocazione storica il linguaggio non parlato è un aspetto trascurato e quasi inesistente, perché come si legge ormai da tempo, prendono piede sempre più prepotentemente le sagre multiepocali dal sapore leggermente medievale con banchetti che tutto hanno fuorché qualcosa di storicamente esistito. Basta leggere una traduzione di de Troyes del XII secolo per capire che Ginevra e Lancillotto facevano sul serio e che quegli scambi, scritti in versi (detestabili) erano una maschera a ben altro tipo di corteggiamento! Abbiamo preso, non a caso, una miniatura che ormai è vittima di abuso per dare un esempio. Matilde di Canossa nella scena del famoso e proverbiale perdono.

Il miniatore rozzo forse non eccelleva in disegno e arte, ma sapeva il fatto suo in merito al subliminale perchè è Matilde raffigurata in Trono e non l'Imperatore che era invece il suo signore nel vincolo feudale. Enrico nelle sue vesti imperiali non è vestito da penitente come vorrebbe la leggenda e forse una voce della cronaca; è piccolo e inchinato ma non verso il Papa, verso Ugo di Cluny, ma a lei:il rapporto di vassallaggio è presentato al contrario e seppure non sia possibile cogliere troppe espressioni facciali in volti disegnati tanto rozzamente, sicuramente si può leggere in quell'immagine che Enrico chiedeva silenziosamente aiuto a Matilde per tentare un'intermediazione al Papa, che gli ripristinassero il potere e il diritto a regnare (Gregorio VII aveva emanato una bolla con cui esonerava sudditi e vassalli a tale obbligo). Matilde era l'unica figura realmente potente che insieme alla Chiesa e per mezzo di essa poteva ripristinare il diritto di Enrico a regnare legittimamente, senza contare che i due sono vestiti a colori invertiti (a sottolineare il legame parentale e di vassallaggio tra i due: il mantello di lui e la tunica di lei). I gesti dei personaggi interlocutori sono di apertura ma anche di ammonimento, un "va bene, ma...". Ugo di Cluny come citato dalla stessa scrittura sotto "ROGAT ABBATEM" è rappresentato quasi come un pontefice senza i paramenti, ma col pastorale e investito di un'autorità superiore a quella della sua carica. Ugo fa gesti di ammonimento, difficile confonderli con un puntare il dito in segno di accusa. Matilde apre la mano destra a indicare apertura e disponibilità, seppure spesso a questo gesto si attribuisca anche il significato di "sottomissione"; e avrebbe senso se si considera che è lei la vassalla. Con la sinistra anche Matilde fa un gesto di ammonimento che non si capisce se rivolto a Enrico o Ugo e o stesso può dirsi del gesto dell'abate. Verso chi è rivolto dei due figli spirituali? A entrambi?


Sempre nello stesso codice, Vita Mathildis, in alcune miniature precedenti si nota nella genealogia canossiana una curiosa scena, quella della discendenza di Giulia (o Willa) e Tedaldo. Il vescovo omonimo del padre fa un gesto benedicente i due fratelli, Bonifacio e Corrado ma mente Bonifacio mostra ambo le mani in un senso difficile da decifrare, considerando che anche lui punta l'indice sinistro quasi a indicare qualcosa, forse la sua autorità, Corrado è rappresentato distante, che guarda altrove quasi noncurante e con un braccio nascosto. Ora a parte il taglio di moda del mantello, non è sbagliato ipotizzare che questo simbolismo rappresenti in realtà un tradimento che stando anche a quanto scritto da Edgarda Ferri, Corrado fece a spese del fratello per essere da lui sconfitto e pare, perdonato successivamente in eventi non rappresentati nella miniatura. I codici miniati medievali permettono più di quanto si pensi e non meno degli affreschi, specie quelli bassomedievali, di cogliere espressioni e gesti il cui significato non è affatto nascosto, ma tutti possiamo leggerlo carpendo, perché no, anche qualche segreto che la storia non ci ha svelato.






Rievocazione per i più piccoli...un ambiente spietato per insegnare la storia o un campo di addestramento per divertirsi e imparare.

La rievocazione storica è un tipo di manifestazione nato per rievocare appunto il passato attraverso la ricostruzione di eventi, personaggi, luoghi e costumi e quindi abbigliamento in riferimento a una certa epoca. Il bisogno di conoscere il passato e le proprie radici è molto antico e sentito nell'essere umano e solo la ricerca storica e scientifica insieme, procedendo con metodi diversi e fallimenti e trionfi, permettono di ricostruire il passato perchè nessuno può tornare indietro nel tempo. Negli anni la rievocazione è diventata un vero e proprio settore che ha permesso a molti artigiani di sviluppare attività lavorative specifiche e produrre manufatti non altrimenti disponibili per il settore. Ciò ha contribuito a rendere accampamenti, armi, accessori e strumenti di uso quotidiano sempre più realistici per far rivivere la storia, ma ha anche contribuito a creare un sistema chiuso di auto sussistenza perché di fatto il settore rievocazioni lavora per sè stesso. Se da un lato ciò era inevitabile, d'altro lato ha contribuito a creare vere e proprie crepe intestine (a volte sembrano faide), perchè la ricostruzione o proposta ricostruttiva dovrebbe mirare a far conoscere al pubblico, quindi a tutti, un pezzo di storia e non solo a fare spettacolo di un evento storico. Quando lo spettacolo e le esigenze sceniche prevalgono sul bisogno di ricostruire seriamente si viene a creare quel fenomeno di asincronia in cui di storico non c'è molto. Ricostruire non è facile e non è nemmeno economico, chi lavora con le proprie forze e risorse - e non parlo solo di me - lo sa bene e non è raro che ci si scontri spesso con estremismi e convinzioni che, non di rado, vanno a contraddire persino le fonti storiche vere e documentate già da qualche storico e archeologo o esperto di arte medievale. Così nel tempo ho avuto modo di vedere che ci sono due correnti o forse tre di idee: quelli che fanno per fare e quelli che si autoproclamano sovrani della perfetta ricostruzione e quelli che, nel mezzo cercano di crescere e migliorare, raggiungendo un pochino alla volta un risultato sempre più coerente nonostante gli sgambetti, scopiazzature e critiche e a volte anche violenze verbali e bullismo degli autoproclamati 'sapienti'. Non è un settore direte, in cui far partecipare dei bambini perchè un bimbo vede il mondo della rievocazione come un gioco e forse è dal gioco che si deve partire. Non dobbiamo far rivivere loro la traumatica infanzia dei loro e nostri avi, piuttosto far conoscere loro la storia attraverso l'ambiente rievocativo in quelle piccole cose che possono incuriosire e divertire senza pericoli e senza severi controlli di filologia. La scuola montessoriana ci viene in aiuto se pensiamo a usare quello che c'è in natura per costruire come facevano una volta e capire anche a seconda dell'età come si viveva, poi ovvio che anche il bimbo ha il suo mondo di interessi personali e se non gliene frega niente, pace. I bambini imparano a conoscere il Medioevo attraverso favole, disegni da colorare, cartoni disney e molto altro anche se oggi la tecnologia ha preso talmente piede che è dura vedere un bimbo che gioca coi soldatini di legno e non con i soldatini del tablet, perchè dopo se fa un gioco sano lo sfottono appena esce di casa. Non sono tante, ma si auspica che aumentino, le iniziative scolastiche e anche di gruppi di rievocazione, ma non solo anche enti pubblici o privati per far appassionare i più piccoli alla storia e alla rievocazione, non solo al Medioevo. Costruire una tenda con bastoni e lenzuoli, tingere i filati con le piante insieme ad un adulto e vedere i colori del passato, creare mosaici con mattoncini colorati, provare il telaietto per fare bordure, costruire archetti o semplicemente partecipare in sicurezza negli accampamenti, scoprire un pezzo di quell'eredità su cui nessuno e mai metterà la parola 'MIO' perchè la storia è di tutti e noi dobbiamo tutelarla soprattutto per amore loro, dei nostri figli.