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Vivere il Medioevo 2014. Powered by Blogger.

Costume storico

Le Vesti del Perdono

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Il progetto della ricostruzione dei costumi della miniatura di Donizone, dedicata al Perdono di Canossa

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Progetti di cucito rivolti ai più piccoli.

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Marsilio dei Rossi di Parma e Margherita Pallavicino (XIV secolo)

Marsilio dei Rossi, fu Signore di Parma, Lucca, Cremona e Fidenza. Fratello di Pietro, Andrea e Rolando; nipote di Marsilio da Carrara era una condottiero di ventura del XIV secolo; nipote di Marsilio da Carrara da cui probabilmente prendeva il nome. Marsilio fu alla pari del fratello Rolando un importante nobile parmense, oltre che valoroso condottiero di ventura del XIV secolo. Nacque nel 1287, ma della sua infanzia non si hanno notizie e le prime fonti fanno riferimento alla sua vita adulta, quando aveva già intrapreso la carriera militare. Agli inizi del 1300 Marsilio ricoprì l’incarico di capitano del popolo a Bologna e nel 1314 combatté per Cangrande della Scala (alleanza scaligera). Fu sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Vicenza, condotto a Verona con Vanni Scornazzani e Giacomo da Carrara. Difese Padova nel 1320 e nel 1322 cacciò i San Vitale da Parma e si alleò con il fratello Rolando, di partito guelfo, per aumentare ulteriormente l’influenza della sua famiglia. Da quel momento le notizie riguardanti le sue imprese militari si fanno più ricche e dettagliate, oltre che numerose. Rimane mistero del suo matrimonio con Margherita Pallavicino, figlia di Oberto III Pallavicino. Mentre del fratello si conosce di più riguardo questo aspetto, di Marsilio mancano notizie e così anche della moglie Margherita della quale non si sa nulla e per questo motivo ricostruire i costumi non è stato semplice.
 

I costumi dei personaggi storici

Si è scelto un velluto bordeaux (in araldica identificato con il rosso) mentre i ricami sono stati realizzati in bianco, ed oro, a richiamare soprattutto i colori di Lucca, Cremona, Fidenza, feudi dei Rossi oltre ad essere i colori della famiglia Pallavicino. I costumi realizzati riflettono la moda del XIV secolo e sono stati entrambi realizzati con gli stessi tessuti e le stesse tecniche, in riferimento ai giochi di colori e contrasti che si facevano nelle coppie in epoca medievale. Sebbene la pellanda sia stata in uso più nel XV che nel XIV secolo, come testimoniato dalle miniature dei manoscritti, alcuni manuali di storia del costume ne riportano alcuni esemplari datandoli già al secolo precedente. Uno di questi è Patterns for Theatrical Costumes: Garments, Trims, and Accessories from Ancient Egypt to 1915 mentre l’altro è The medieval tailor’s assistant.
 
Per il costume maschile si è scelto di produrre una tunica con gonnellino non troppo ampio e dalle maniche svasate secondo i primi modelli di pellanda maschile, corta, allungata poi nel secolo successivo. la pellanda maschile è caratterizzata da una banda nell’orlo del gonnellino e da una bordura doppia sulle maniche, entrambe in velluto nero. Per il modello femminile si è scelta invece una pellanda lunga e svasata con lo strascico sagomato, dalla scollatura generosa a V bordata in velluto nero, che lascia intravedere la tunica inferiore di damasco bianco. Le maniche della pellanda sono lunghe e foderate di raso nero, che richiama il colore del bordo della scollatura. Le due tuniche inferiori, maschile e femminile, sono fatte con tessuti di Fiandra, in raso e cotone rispettivamente, di bianchi diversi però, essendo stato comprato il tessuto in momenti differenti. Le pellande sono state decorate nello stesso identico modo, seppure con schemi leggermente diversi e bordate con velluto nero (la tunica maschile sulle maniche e quella femminile sulla scollatura). Ambedue i costumi sono stati cuciti prevalentemente a macchina, con rifinitura dei dettagli a mano (come l’aggiunta del bordo di velluto nero in sbieco); mentre i ricami e le decorazioni sono stati realizzati a mano. Per i ricami in bianco è stato utilizzato il punto cordone mentre per i motivi a croce è stato impiegato il punto catenella e sul centro di questi ultimi è stata cucita una perla. La decorazione delle tuniche inferiori è stata eseguita anch’essa a mano, giocando sul contrasto inverso rispetto alla pellanda: nel costume maschile è stata applicata una semplice passamaneria mentre in quello femminile è stato riprodotto un gioco d’intrecci e le perle sono stata applicate alternandole in fila in base alla loro dimensione. Accompagnano i due costumi abbigliamento intimo, calzature e copricapi. Nell’uomo l’intimo è rappresentato dalla calzamaglia aderente nera e da scarpe ugualmente nere; nella donna invece a fungere da intimo vi è la sottotunica mentre le scarpe sono coperte di velluto bordeaux. I due copricapi sono stati realizzati utilizzando lo stesso tessuto dei vestiti: per l’uomo è stato realizzato uno chaperon con bordo imbottito o ciambella; mentre per la donna è stato realizzato un copricapo quasi pre-rinascimentale, con una parte imbottita e riccamente decorata di perle e con un lembo frontale ornato con passamaneria dorata, la stessa usata nel velo. Le perle sono qui state applicate imitando una spirale e alternando il bianco al bordeaux, sempre nel rispetto del gioco dei contrasti.
 
 
 

Il costume è stato ispirato dalla miniatura del manoscritto miniato di Très riches heures du Duc de Berry. Il manoscritto è un codice miniato del 1412 circa, capolavoro dei Fratelli Limbourg e della pittura franco-fiamminga del XV secolo in generale. Si tratta di un libro d'ore commissionato dal duca Jean de Berry e conservato oggi nel Musée Condé di Chantilly. La miniatura che ha ispirato il dipinto è quella del mese di Aprile. Pur essendo la pellanda un modello prevalentemente di moda nel XV secolo, ne ritrovano esemplari ritratti nei manoscritti e riportati anche dai manuali di storia del costume come il Medieval Tailor's Assistant: Making Common Garments 1200-1500 di Sarah Thursfield o il Patterns for Theatrical Costumes: Garments, Trims, and Accessories from Ancient Egypt to 1915 di Katherine Strand Holkeboer, già nel XIV secolo, quando secondo alcuni ebbe origine questo modello. I modelli di pellanda in uso nel Medioevo erano diversi e non tutti sono egualmente trattati dai manuali di storia del costume, i più diffusi erano quelli derivati dalla cotehardie del secolo precedente o quelli simili al bliaud del XII secolo quasi fossero una sua evoluzione utilizzata però come indumento più esterno al posto del mantello.

 

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Chroniques de Froissart di Jean Jean Froissart (Valenciennes, c. 1337 – c. 1405), uno storico francese, considerato fra i più importanti del Medioevo, le sue opere sono state riconosciute come la massima espressione del rinascimento cavalleresco dell'Inghilterra e della Francia del XIV secolo ed una delle fonti più importanti riguardo alla prima metà della guerra dei cent'anni. Le Chroniques, in due volumi, sono state redatte in un ampio arco di tempo a partire dagli inizi della seconda metà del XIV secolo. Il modello di pellanda raffigurato in questa miniatura è uno dei più diffusi in epoca medievale ed uno di quelli più riportati dai manuali di storia del costume. Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5187 réserve, folio 6v.

 
I due costumi, in coppia, sono stati realizzati in occasione del Palio di Parma, edizione 2013. Un sentito ringraziamento è per i miei amici Elvis e Sara che mi hanno dato questa possibilità e le informazioni per ricreare i personaggi storici di Marsilio e Margherita.
 

Il costume maschile

 
 
 
 
 
 




Il copricapo maschile

 
 
 
 

Il costume femminile


 
 
 
 
 
 

Il copricapo femminile

 
 
 

Fonti bibliografiche

  • Patterns for Theatrical Costumes: Garments, Trims, and Accessories from Ancient Egypt to 1915 di Katherine Strand Holkeboer - Drama Pub ed., 1993 - 346 pp
  • Medieval Tailor's Assistant: Making Common Garments 1200-1500 di Sarah Thursfield - Crowood Press ed., 2001 - 224 pp.
  • Très riches heures du Duc de Berry, miniatura del mese di Aprile. Fonte immagine Wikipedia: Très riches heures du Duc de Berry
  • Chroniques de Froissart. Croniques compillées par Jehan Froissart, contenant les guerres et les occasions d'icelles qui durerent longuement entre le roy de France Phelipe et le roy Edouart d'Angleterre et plusieurs aultres leurs successeurs. Tome Ier di Jean Froissart (XV secolo) - Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5187, folio 6v. Manoscritto custodito presso Bibliothèque nationale de France, Gallica BnF - http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b55007510d/f38.item

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