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Costume storico

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Le figure ecclesiastiche nella miniatura altomedievale

Indice

Il clero nell’Alto Medioevo attraverso le miniature

      Le monache nella miniatura e nell’iconografia altomedievale

      I monaci guerrieri e gli Ordini Monastico cavallereschi nei testi miniati

Fonti bibliografiche

     Libri

     Siti internet

           Tedesche

           Inglesi

           Francesi

           Italiane

           Treccani

Siti di Enti pubblici e privati

Manoscritti, miniature e copertine

Testi consultati scaricabili online


Il clero nell’Alto Medioevo attraverso le miniature

Spostandoci lungo la gerarchia sociale dell’Alto Medioevo, dopo la nobiltà, si ritrovano le figure ecclesiastiche, presenti nelle miniature dei manoscritti e le loro rappresentazioni possono offrire spunto per la riproduzione di vesti liturgiche, anch’esse scarse e maldestramente rappresentate nei cortei storici, ove spesso la figura ecclesiastica presente è il monaco incappucciato [1]. Naturalmente il manoscritto miniato non deve essere la sola fonte iconografica di riferimento, bisogna sempre fare un’attenta ricerca e un’integrazione tra diversi tipi di fonti perché una veste da sola indosso ad una figura non dice nulla e non solo, in una rievocazione storica il pubblico non capirebbe nemmeno il senso di una veste. Una figura ecclesiastica è una figura precisa nella società medievale, ha una posizione nella gerarchia e le sue vesti trasmettono un messaggio esattamente come all’epoca. È importante sottolineare che nel Medioevo il mondo ecclesiastico aveva un ruolo cruciale nella società, poiché esercitava un potere spirituale e temporale, influenzando di fatto personaggi, eventi e vita quotidiana. Si parla in questo caso si parla di figure di posizione elevata nella gerarchia e in precise occasioni, festività religiose. Le festività religiose o eventi (es. matrimoni particolarmente importanti) in cui siano presenti figure ecclesiastiche come vescovi, specie nelle grandi città, sono spesso oggetto della rievocazione storica, benché oggi si tenda a togliere molto anche rispetto ad una tradizione originale riducendo il tutto a un corteo storico che perde però il fascino della sua vera storia.


Nel questionario dedicato alla rievocazione storica [2], il 40,7% dei partecipanti ha risposto che nel proprio corteo le figure ecclesiastiche sono molto poche (senza specificare), il 18,5% ha solo figure importanti come i vescovi; mentre il 22.2% invece non ne ha affatto. Inoltre non si tiene quasi mai conto dell’Ordine di appartenenza di un monaco riducendo le vesti monastiche ad un frate cappuccino né si tiene conto, per personaggi più importanti, della loro posizione nella gerarchia ecclesiastica, che non era quella di oggi pur essendo per certi aspetti molto simile. Un vescovo non ha solo abiti più suntuosi, ma abiti specifici, strumenti simbolici specifici e non basta mettergli pastorale e mitra in testa per identificarli e buttarli nella mischia. La gerarchia ecclesiastica ha impiegato secoli per essere costruita e fatta funzionare in modo armonico. Sono occorse riforme sin dai tempi di Carlo Magno per imporre, anche da parte dell’Imperatore, un certo ritmo nell’azione, uno stimolo al buon funzionamento, pur sfociando questa ingerenza nelle attività della Chiesa in una guerra in piena regola nel XI secolo, quando ebbe inizio la Lotta alle Investiture. In alcuni casi si vedono poi bizzarre figure non ben identificate e prese barbaramente in prestito al mondo bassomedievale che vorrebbero rappresentare streghe e inquisitori, appartenenti però non solo al Basso Medioevo, ma all’età moderna, contando solo i processi ufficiali autorizzati, non quelli voluti dal popolo in preda all’isteria e alla superstizione. Non vanno poi dimenticate quelle figure tanto care al mondo cavalleresco dei cosiddetti ‘monaci guerrieri’ i cui più celebri rappresentati sono i Templari, spesso presenti come anonimi crociati vestiti di bianco con la croce rossa sul petto, in ogni rievocazione senza che però il pubblico possa capire la loro esatta funzione e si finisce per credere ad un’onnipresenza di quest’ordine in ogni luogo e tempo. I Templari sono certamente quelli che in un’epoca come la nostra farebbero milioni di adesioni su un social, ma che nella realtà storica erano molto meno esaltati di quanto si creda, e non erano comunque l’unico ordine monastico-cavalleresco esistente. La maggior parte degli Ordini monastico-cavallereschi sono nati dopo la Prima Crociata e si potrebbe anzi dire, in seno alla seconda. Dal fraticello al monaco guerriero la rievocazione oggi si arricchisce a tratti di figure strane e rivisitate che però nulla hanno di storico dalle vesti agli accessori. Qualche utente nel questionario ha scritto di aver visto monaci rasati con cresta, orecchino, piercing e non ultimo, ciabatte in plastica nera con marchio in evidenza. Non si chiede ai rievocatori di tonsurare i loro volontari, né di reclutarne dei calvi o con calvizie, ma è certamente necessario uno studio minimo di queste figure che permetta di rendere una rievocazione, un evento quantomeno credibile.


Figura 1 – Gerarchia semplificata del Clero in epoca altomedievale. In realtà era molto più complessa e non c’erano le regole di diritto canonico odierno, per cui anche ricostruire la storia della gerarchia stessa è difficile. Inoltre bisogna considerare che la figura dell’Abate e del priore cambiavano anche in funzione dell’Ordine monastico di riferimento, della zona, non erano sempre onnipresenti. Nella storia di un luogo generalmente, se è stata presente un’abbazia, allora è possibile risalire a qualche informazione che possa essere in un qualche modo utilizzata per una ricostruzione fedele in una rievocazione del luogo medesimo in un certo periodo storico.


Figura 2 – Elenco semplificato degli Ordini Riformati, ossia nati in seno all’Ordine Benedettino a partire dall’Alto Medioevo e figure storiche da essi formate o fondatori, fino al XI secolo.


Figura 3 – Continuazione dell’elenco precedente, Ordini riformati fino al XII secolo con relativo fondatore o personaggi in essi formati.


Figura 4 – Monaci di Vivien alla corte di Carlo il Calvo gli consegnano il manoscritto. Si notino gli abiti dei monaci, i colori e le decorazioni in alcuni, oltre al fatto che in questo caso è anche possibile risalire al numero delle vesti. In questa scena i monaci indossano probabilmente vesti sacerdotali come dimostrano le dalmatiche con clavi, le casule [3] decorate con trifogli o colori specifici (il rosso). Immagine tratta dalla Bibbia di Vivien, folio 423r. © Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 1 [4]


Figura 5 – Immagine tratta dal Sacramentarium di Carlo il Calvo, folio 2v, in cui è rappresentata l’incoronazione di un principe per mano di Dio (si noti l’immagine in alto che esce dalle nuvole). Il principe, probabilmente Carlo il Calvo, è affiancato da due Santi in vesti liturgiche sacerdotali, in particolare le dalmatiche con clavi e le casule. Anche in tal caso è possibile individuare i modelli di vesti liturgiche, i colori e le decorazioni ed il numero delle vesti. Il manoscritto fu redatto da uno scriptorium anonimo essendo che quello di Tours, smise la produzione di manoscritti nel 853 durante l’invasione normanna [5]. Il Sacramentarium è ospitato dalla © Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 1141 [6].


Figura 6 – Dettaglio del manoscritto del Salterio di Folchart. In questa pagina Re Davide viene raffigurato con i costumi dell’epoca carolingia, folio 12 mentre a destra. Il manoscritto è ospitato presso la Biblioteca dell’Abbazia di San Gallo. © St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 23 [7]


Figura 7 – San Magno di Füssen guarisce un cielo presso Bregenz. Notare l’abbigliamento monastico indossato da San Magno, vissuto nel IX secolo, anche se il manoscritto è postumo, con aggiunte fino al XIII secolo. La miniatura è tratta dalle Vite di santi benedettini, © St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 565, folio 242 [8].


Figura 8 – Goffredo di Canossa, (X secolo – Brescia, 998) è stato un vescovo italiano e conte di Brescia. È illustrato nel codice Vita Mathildis nella rappresentazione della genealogia canossiana di Bonifacio, padre di Matilde. Fonte immagine: Wikipedia. Il codice è il Vita Mathildis, Bibiblioteca Apostolica Vaticana, Cod. lat. 4922. A causa delle restrizioni del copyright non ci è stato possibile riprodurre un’altra immagine a inizio manoscritto in cui si vedono altre vesti vescovili.


Figura 9 – Il Perdono di Canossa. Si noti l’abito monastico dell’Abate Ugo di Cluny. La veste è ampia e il cappuccio è indossato, seppure non si capisce se sia unito alla tonaca o no. Fonte immagine: Wikipedia. Il codice è il Vita Mathildis, Bibiblioteca Apostolica Vaticana, Cod. lat. 4922.


In un manoscritto miniato le informazioni che si possono ricavare in merito ad un abito ecclesiastico sono molto limitate e non permettono sempre di risalire ad un preciso modello da riprodurre su tessuto, come avviene invece facendo un confronto con un reperto tessile.


Figura 10 – Sciamito bizantino in seta, del IX-X secolo, ritrovato nel 2002 in una nicchia dell’Abbazia di Nonantola, dove tutt’ora sono esposti all’interno del Museo Diocesano. Da un reperto è possibile infatti apprezzare meglio una decorazione che altrimenti in una miniatura molto antica, se non perfettamente conservata, sarebbe difficile anche solo da individuare.


Spesso anche i Santi sono rappresentati con tanto di nome, come sacerdoti e questo perché in vita lo erano (vescovi o abati, in alcuni casi si tratta invece di monaci) come nel Sacramentarium di Carlo il Calvo; in altri casi sono raffigurati vescovi accanto a figure regnanti o comunque di alta nobiltà, seppure le rappresentazioni più dettagliate sono datate alla fine dell’Alto Medioevo. Un esempio è offerto dalle scene dell’Evangeliario di Enrico il Leone. Nel manoscritto sono numerose le figure ecclesiastiche vescovili con indosso elementi precisi del vestiario dal pallio alla casula o la mitra.


Anche colori e i simboli applicati sulle vesti sono informazioni che da un manoscritto possono essere ricavate, ma senza fonti che specifichino in quali ricorrenze e con quale significato erano utilizzati, si rischia nella pratica di commettere inesattezze. Mentre un monaco poteva essere riconosciuto rispetto al confratello di un altro ordine, per il diverso colore della tunica o la presenza di un elemento in più o in meno come lo scapolare, non è la stessa cosa per un vescovo. La veste di un vescovo doveva avere simboli che immediatamente il popolo potesse interpretare univocamente, come ad esempio la croce o l’Agnello o scene così importanti da non lasciare spazio a dubbi, come ad esempio le tappe della Crocifissione. Quanto al colore è bene prestare attenzione perché non vanno interpretati alla lettera per evitare errori che trasmetterebbero messaggi ambigui.


In generale la miniatura altomedievale presenta figure monastiche, vescovili e di Santi che hanno ricoperto un particolare incarico quando erano in vita. Tali rappresentazioni, come si è detto, non vanno prese a sé ma confrontate o comunque supportate da altre fonti, specie testi sull’abbigliamento ecclesiastico e liturgico per la ricostruzione di una veste coerente. Non è tutto, salvo casi particolari in cui il manoscritto sia riferito ad un certo Ordine monastico, o racconti una storia con personaggi importanti citati nelle miniature [9] è difficile, in assenza di colori, individuare l’Ordine di riferimento. Vero è che la maggior parte di monaci in epoca medievale erano benedettini, ma come si è visto dagli schemi intorno al Mille iniziarono a nascere ordini minori e solo alcuni adottarono una veste specifica per distinguersi o aggiungendo o eliminando elementi che li contraddistinguevano essendo la veste dello stesso colore dell’Ordine originario.


Figura 11 – Enrico il Leone e sua moglie Matilde d’Inghilterra. Enrico offre il Vangelo e accanto a loro sono raffigurati Giovanni Battista e San Bartolomeo [10], figure care alla Chiesa di Brunswick e alla Casa Guelfa. Si notino le vesti indossate dalla figura vescovile dove sono evidenti oltre al sottile pallio bianco, anche la ricca casula decorata. Evangeliario di Enrico il Leone, Herzog August Bibliothek Wolfenbüttel Cod. Guelf. 105 Noviss. 2°, folio 19r [11]

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Le monache nella miniatura e nell’iconografia altomedievale

Per quanto riguarda le figure monastiche femminili nell’Alto Medioevo, il problema non è piccolo: esse non sono quasi mai rappresentate nella miniatura essendo i primi ordini femminili claustrali e senza una precisa regola, nati comunque in seno al mondo benedettino, almeno all’inizio della storia del monachesimo. In questo caso è molto grande il vuoto di informazioni da colmare perché non ci sono informazioni di alcun genere e le figure femminili dei primi testi miniati mostrano donne con abiti più simili al mondo romano che nemmeno a quello medievale, ma mai identici e dunque riferibili ad un Ordine. Le figure femminili sono spesso simboli o allegorie, figure di Sante. Qualche informazione è possibile ricavarla in merito soprattutto a colori e tessuti solo da fonti storiografiche o biografiche se si conosce un nome (es, una regina che una volta vedova prende i voti o una donna di importante famiglia che prende i voti per scelta o per sfuggire a un matrimonio politico), ma si tratta sempre di informazioni generiche, mai specifiche su taglio e dettagli. Alcune rare immagini di monache e abiti monacali femminili si trovano verso la fine del XII secolo e quindi verso la fine dell’Alto Medioevo e un esempio particolare è offerto da un testo miniato noto come Scivias di Hildegard of Bingen [12] dove si vede appunto la figura della Santa in abito benedettino.


Figura 12 – Ildegarda di Bingen in un foglio perduto di un manoscritto miniato datato tra la seconda metà del XII secolo e la prima del XIII. È una delle rarissime testimonianze di abito monastico femminile. Non si conosce l’esatta origine di questa miniatura e dunque il codice da cui proviene. Fonte immagine: Wikipedia.


L’unica altra tipologia di fonte iconografica altomedievale a noi sconosciuta che potrebbe compensare il vuoto dei manoscritti è dato dall’arte pittorica o scultorea di cui però non conosciamo esempi. Questo genere di fonti compenserebbe comunque solo in parte poiché non darebbe informazione sul colore e sul tipo di tessuto in assenza di altre possibili fonti informative. Mentre sono note a noi le opere delle monache poiché anch’esse come i monaci lavoravano a vesti e paramenti sacri o a manoscritti, non ci sono troppe informazioni sulle loro vesti. La maggior parte di testi sul monachesimo femminile, anche stranieri, sono tutti in genere riferiti al periodo bassomedievale e non a quello altomedievale.


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I monaci guerrieri e gli Ordini Monastico cavallereschi nei testi miniati

Si è detto che queste figure presenti nella realtà storica sono spesso identificate, ormai un luogo comune, con i soli Templari, ma in realtà gli Ordini monastico cavallereschi oltre ad essere numerosi e avere un proprio abito, uno statuto, ecc., fanno parte di quel periodo di transizione che portò l’Europa verso il Basso Medioevo. Si tratta di ordini particolari essendo sia monaci sia soldati con una propria organizzazione e gerarchia. La rappresentazione di cavalieri con simboli o insegne particolari o appartenenti a specifici ordini è quasi assente nei manoscritti altomedievali e comunque posteriore al XII secolo e la stessa Osprey nei testi in cui mostra fotografie di fonti originali, per quanto riguarda le fonti manoscritte non si trovano mai antecedenti al Basso Medioevo. Solo per l’Ordine templare è citato un affresco, ma non delle miniature successive a 1200. Ne consegue che la rappresentazione di Cavalieri di Ordini cavallereschi prima del XII secolo è errata nelle rievocazioni che propongono eventi storici antecedenti.

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Fonti bibliografiche

Le fonti sono aggiornate in aggiunta a quelle utilizzate già nella prima parte dedicata al tema ‘manoscritti e costumi’, tuttavia la riproponiamo per comodità del lettore e dello studioso che si servono di questa pagina. Per il dossier e l’indice completo degli argomenti sinora pubblicati di questo studio: http://armadiodelmedievalista.blogspot.it/p/come-si-realizza-un-costume-medievale.html

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Siti internet

https://commons wikimedia org/wiki/Category:Grandes Chroniques de France BNF FR 2813)

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Très Riches Heures du Duc de Berry


Tedesche

Inglesi

Francesi

Italiane

Treccani

  • Treccani, E. (1931). Dalmatica - Enciclopedia Italiana. (P. Romanelli, A. Sant, & G. D. Luca, A cura di) Tratto da http://www.treccani.it/enciclopedia/dalmatica_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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  • Treccani, E. (2011). Pallio. Tratto da http://www.treccani.it/enciclopedia/pallio_%28Dizionario-di-Storia%29/
  • Treccani, V. (s.d.). Casula. Tratto da http://www.treccani.it/vocabolario/casula/
  • Treccani, V. (s.d.). Palla. Tratto da http://www.treccani.it/vocabolario/palla2/
  • Treccani, V. (s.d.). Priore. Tratto da http://www.treccani.it/vocabolario/priore/

Siti di Enti pubblici e privati

Duomo di Fidenza - https://www.museoduomofidenza.it/

Duomo di Modena - https://www.duomodimodena.it/

Duomo di Parma - https://www.cattedrale.parma.it/

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Manoscritti, miniature e copertine

Per alcuni manoscritti digitali di alcune biblioteche, ad eccezione di quelle che distribuiscono in tutto o in parte il loro materiale sotto licenza di Pubblico Dominio, o con licenze Creative Commons (CC) e affini, non è stato possibile riprodurre alcuna immagine a causa delle restrittive disposizioni sul copyright. In questo elenco sono citati tutti i manoscritti utilizzati quali fonti iconografiche di riferimento a sostegno delle argomentazioni scritte, anche quelli di cui non è stato possibile riprodurre alcuna immagine. Sono stati utilizzati manoscritti datati dal VIII al XV secolo, provenienti dalle principali Biblioteche europee. Per alcuni manoscritti sono stati elencati i link di riferimento per le informazioni sul manoscritto, e, quando presenti, i link dove il manoscritto o la serie con medesimo titolo, sono consultabili online.


L’elenco e la ricerca bibliografica dei manoscritti consultati per la ricerca di questo articolo, sono stati compilati grazie anche al seguente sito: Manuscript Miniatures consultabile al link: http://manuscriptminiatures.com/ dove è possibile svolgere una ricerca per parametri e trovare i manoscritti miniati e loro allocazioni, anche online.


  • Ab urbe condita (Les decades de Titus Livius, Tito Livio) – British Library, Royal 15 D VI

w Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=7741

w Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 15 e vi

· http://www.johannesoffenbarung.ch/bilderzyklen/trierer1.php

· https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Trierer Apokalypse?uselang=de – Wikimedia Commons

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8813&

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 12 c xix

  • Bestiario Royal 12 F. xiii – British Library, Royal 12 F. xiii

· Rif. Info http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=95

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 12 f xiii

· Rif. Info: http://www.themorgan.org/collection/Crusader-Bible

· Rif. Manoscritto: http://www.themorgan.org/collection/Crusader-Bible/thumbs

  • Bibbia di Holkham (Holkham Bible) – British Library, Add. MS 47682

· Rif. Info: http://www.bl.uk/onlinegallery/sacredtexts/holkham.html

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Add MS 47682

w Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8520

w Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 19 D II

  • Bibbia istoriata (fino al Libro di Ester) – Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 9685 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b90613966)
  • Bibbia istoriata (Bible historiale, Guyart des Moulins) – British Library, Royal 15 D III

w Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=7246

w Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 19 D III

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8525

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley MS 1526

  • Bibbia moralizzata (Bible moralisée) – British Library, Harley 1527

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8524

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley MS 1527

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0006/bsb00066287/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00066287

  • Biblia pauperum – Bayerische Staatsbibliothek, BSB Clm 23426

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0008/bsb00082370/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00082370

  • Biblia Sancti Martialis Lemovicensis altera – Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Latin 8

· Vol I (Rif. I https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85410155)

· Vol II (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8550862j)

  • Biblia Sancti Petri Rodensis - Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Latin 6

· Vol I (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85388026)

· Vol II (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8538801s)

· Vol III (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85388130)

· Vol IV (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8538814d)

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=7789

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 6 E IX)

· Vol I – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5187 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b55007510d)

· Vol II – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5188 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b55007513r)

· Vol III – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5189 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b55007511v)

· Vol IV – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5190 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b550075129)

· Rif. Info https://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6453

· Rif. Manoscritto https://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=harley ms 2788)

· Rif. Versione indicizzata: https://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0005/bsb00057171/images/

· Rif. Versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00057171

  • Codex Eyckensis – Trésor de l'église Sainte-Catherine, Maaseik (Rif. http://depot.lias.be/delivery/...pid=IE5258806)
  • Codex Manesse – Universitätsbibliothek Heidelberg, Cod. Pal. germ. 848. Immagini distribuite secondo Creative Commons (CC-BY-SA 3.0).

· Rif. Info: https://www.ub.uni-heidelberg.de/.../handschriften/codexmanesse.html

· Rif. Manoscritto: http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/cpg848/0243).

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0008/bsb00080685/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00080685

  • Cronaca del mondo in versi (Weltchronik in Versen) – Bayerische Staatsbibliothek, BSB Cgm 5

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0007/bsb00079954/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00079954

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6549

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 10 e iv

  • Decretum Gratiani (1170 ca.)Bayerische Staatsbibliothek, Clm 17161

· Rif. Versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0006/bsb00065191/images/

· Rif. Versione nuova: https://pracht-auf-pergament.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00065191

  • Der starke Rennewart (Willehalm) – Bayerische Staatsbibliothek, BSB Cgm 193,V

· Rif. Versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0004/bsb00047861/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00047861

  • Dialogus de laudibus sanctae crucis – Bayerische Staatsbibliothek, BSB Clm 14159

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0001/bsb00018415/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00018415

· Rif. Versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0007/bsb00072196/images/

· Rif. Versione nuova: https://pracht-auf-pergament.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00072196

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=7931

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley MS 2821

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=7932

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/Viewer.aspx?ref=harley ms 2820 fs001r)

  • Evangeliario di Echternach – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 9389 (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b530193948)
  • Evangeliario di Enrico II – Staatsbibliothek Bamberg, Msc. Bibl. 95. Il manoscritto fa parte della serie della Biblioteca Enriciana

· Rif. Info: https://www.staatsbibliothek-bamberg.de/index.php?id=1501

· Rif. Manoscritto: http://bsbsbb.bsb.lrz.de/~db/0000/sbb00000056/images/index.html

  • Evangeliario di Enrico III (o Codex Aureus di Speyerer) – El Escorial, Real Biblioteca, Cod. Vitrinas 17. Il manoscritto purtroppo non è disponibile per la consultazione online, tuttavia su Wikimedia Commons, è possibile trovare alcune miniature distribuite sotto licenza di pubblico dominio: Codex Aureus (Speyerer Evangeliar.
  • Evangeliario di Enrico il Leone (Evangeliar Heinrichs des Löwen) – Herzog August Bibliothek in Wolfenbüttel. Cod. Guelf. 105 Noviss. 2°

· Rif. Info: https://diglib.hab.de/?db=mss&list=ms&id=105-noviss-2f

· Rif. Manoscritto: https://diglib.hab.de/wdb.php?dir=mss/105-noviss-2f&distype=thumbs).

  • Evangeliario di Godescalco – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, NAL 1203 (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b6000718s)
  • Evangeliario di Lorsch – Noto anche come Codex Aureus di Lorsch, il manoscritto fa parte di una serie di testi appartenuti in epoca medievale al Monastero di Lorsch dove risulta registrato dal 830 fino al XV secolo. Quando la biblioteca del monastero divenne proprietà del principe Ottheinrich del Palatinato nel XVI secolo fu accorpata a quella preesistente di Heidelberg. Dopo che ne divenne proprietario nel XVII secolo il principe Massimiliano di Baviera il manoscritto fu diviso in due tre parti, una rimase a Roma ed è oggi conservata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana mentre l’altra dopo alcuni passaggi giunse alla Biblioteca Naţională a României “Alba Iulia” dove si trova tutt’ora. Il pannello frontale in avorio, la cui immagine è stata riportata anche in questo articolo, invece è ospitato presso Victoria and Albert Museum e consultabile all’indirizzo: https://collections.vam.ac.uk/item/O113554/front-cover-of-the-lorsch-gospel-cover-unknown/. La parte con i Vangeli di Marco e Matteo dell’Evangeliario è il frammento ospitato in Romania presso la Biblioteca Nazionale della Romania (Biblioteca Naţională a României) di Bucarest e consultabile all’indirizzo: https://bibliotheca-laureshamensis-digital.de/view/bnr msrII1, il portale della Biblioteca dell'Università di Heidelberg. dove è anche possibile consultare tutto il manoscritto, compresa la seconda parte con i Vangeli di Luca e Giovanni di proprietà dello Stato del Vaticano. L’intero volume digitale, diviso nelle due parti, è consultabile online presso il sito della Biblioteca dell'Università di Heidelberg all’indirizzo: https://bibliotheca-laureshamensis-digital.de/view/lorscher evangeliar. I termini di utilizzo dei tre frammenti dipendono dai custodi attuali: solo il pannello e la prima parte dei Vangeli, quelli custoditi presso la Biblioteca Nazionale della Romania sono riproducibili solo ed esclusivamente per fini divulgativi, culturali non commerciali. Per quanto riguarda la Biblioteca Nazionale della Romania le immagini sono disponibili ai sensi del regolamento del Creative Common con licenza BY-NC-SA.
  • Evangeliario di Lotario – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 266 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8451637v)
  • Evangeliario di Ottone III - Bayerische Staatsbibliothek, Clm 4453 (Rif. http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0009/bsb00096593/images/)
  • Evangeliario di Saint-Denis - Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 9387 (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b550014262)
  • Evangeliario di Saint-Médard de Soissons – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 8850 (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8452550p)
  • Evangeliario di San Gallo – St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 51 (Rif. https://www.e-codices.unifr.ch/de/list/one/csg/0051)
  • Evangeliario di Treviri – Bibliothèque de la cathédrale Saint-Pierre de Trèves, Ms.61 / 134
  • Evangeliario ottoniano – Si tratta di un manoscritto quasi anonimo datato al terzo quarto del XI secolo e realizzato probabilmente presso l’Abbazia di Echternach (da cui uscirono altri importanti manoscritti miniati in epoca precedente). Il manoscritto è attualmente ospitato presso la British Library di Londra, Harley MS 2821.

· Rif. Info: https://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley MS 2821

· Rif. Manoscritto: https://www.bl.uk/manuscripts/Viewer.aspx?ref=harley ms 2821 fs001r

· Rif. Versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0004/bsb00046506/images/

· Rif. Versione nuova: https://pracht-auf-pergament.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=-bsb00046506)

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6533

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 20 B XX

· Vol. I – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5087 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b550098052)

· Vol. II – Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5088 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b55007168j)

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8711

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 20 D IV

  • Lancillotto del Lago (Lancelot du Lac, Gautier Map) – Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 112

· Vol. I (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8527587p)

· Vol III (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8527589h)

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0001/bsb00012920/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00012920

  • Le "Pseudo-Clementine" – St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 86 (Rif. https://www.e-codices.unifr.ch/it/list/one/csg/0086)
  • Le Grandi Cronache di Francia (Les Grandes chroniques de France). Si tratta di una raccolta di cronache, compilate a partire dal XIII secolo che documentavano le vicende dei sovrani francesi a partire dalle origini dei Franchi dai Troiani fino all’epoca in cui i manoscritti furono realizzati. L’opera nel suo complesso racconta le vicende delle dinastie Merovingia, Carolingia e Capetingia dei re di Francia, con miniature numeroisssime raffiguranti personaggi e gli eventi narrati. Si tratta di una produzione iniziata per volere di Re Luigi IX, detto il Santo. Si stima che tutta l’opera sia rappresentata da ben 130 manoscritti databili dalla seconda metà del XIII secolo fino al XV e tra essi vi sono alcuni testi interamente dedicati ai più importanti sovrani francesi tra cui Carlomagno. Esistono numerosi manoscritti e diversi esemplari giunti sino a noi, anche se i più pregiati in assoluto sono quelli di Jean Fouquet del XV secolo. Come accade per il Roman de la Rose, anche in questo caso si tratta di un’opera i cui manoscritti singoli sono sparsi in diverse biblioteche, anche se la maggior parte sono consultabili online. I manocritti della British Library sono stati citati, riportando il link che possiede le immagini di Pubblico Dominio, per consultare online i manoscritti occorre selezionare la collocazione e cercarla su internet.

· British Library, Royal MS 16 G VI (Rif. http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8469)

· British Library, Royal 20 C VII (Rif. http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8466)

· Principi della Casa Reale di Francia – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Français 2608 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8451604g)

· Carlo V e Carlo VI – Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Français 2813 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84472995)

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 6465 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b10538041t)

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 2609 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b10507341p)

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8148

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Yates Thompson MS 13

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6439

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Yates Thompson MS 3

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6440

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Yates Thompson MS 27

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8361

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Harley MS 4431

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 309 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b105295945)

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 311 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b52504906t)

· Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5080 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b7100627v)

  • Miscellanea (X secolo) – British Library, Additional 24199

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=6785

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Add MS 24199

  • Miscellanea: manoscritto che contiene tre diversi testi i cui titoli sono rispettivamente i seguenti in elenco. Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Latin 5690 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84386221)

· Dictys Cretensis, De bello Trojano libri sex

· Florus , Historiarum Romanarum epitomeTitus Livius

· Historiarum decades prima, tertia et quarta

· Rif. Versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0007/bsb00070697/images/

· Rif. Versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00070697

· Rif. Vol. I http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8449047c

· Rif. Vol. II http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8449048s

· Bibliothèque de l'Arsenal, 3338 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b6000294f)

· Bibliothèque de l'Arsenal, 5210 réserve (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b6000297p)

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· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Royal MS 1 d x

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0002/bsb00027174/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&bandnummer=bsb00027174

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· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/fulldisplay.aspx?Ref=Royal MS 2 b vii

  • Salterio di Arundel o di Eadui – British Library, Arundel 155

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=86

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Arundel MS 155

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0005/bsb00056556/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00056556

  • Salterio di Melisenda – British Library, Ms. Egerton 1139

· Rif. Info: https://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8095

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Egerton MS 1139

· Rif. versione indicizzata: http://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0006/bsb00064970/images/

· Rif. versione nuova: https://bildsuche.digitale-sammlungen.de/index.html?c=viewer&lv=1&bandnummer=bsb00064970&pimage=00064970

· Rif. Info http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8572

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Add MS 10292

  • Storia della conquista del mondo – Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Supplément Persan 206 (Rif. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84229930)
  • Storia universale (Libro della Storie Antiche) – British Library, Additional 15268

· Rif. Info: http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8326

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=add ms 15268

  • Storie d’Oltremare (Histoire d'Outremer) – British Library, Yates Thompson 12

· Rif. Info http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8129

· Rif. Manoscritto: http://www.bl.uk/manuscripts/FullDisplay.aspx?ref=Yates Thompson MS 12

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 9198 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8451109t)

· Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 9199 (Rif. http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b105325908)


Testi consultati scaricabili online

Note

[1] Molto spesso la figura del monaco è piuttosto semplice con saio di cotone o lana marrone che però assomiglia fin troppo all’odierno abito monastico dell’Ordine Cappuccino; in realtà nel Medioevo e già nell’Alto Medioevo, con la nascita di numerosi Ordini monastici nacque anche il bisogno di distinguersi gli uni dagli altri nell’abito e si tratta di un particolari non sempre preso in considerazione nella riproduzione dei costumi. A volte si trovano persino costumi di ordini decisamente successivi come epoca a quella che si vuole rappresentare come i Domenicani nel XI secolo quando sono posteriori di oltre un secolo di storia.

[2] Dati riferiti al sondaggio “Rievocazioni e cortei storici...qual è lo status quo?” edizione 2017

[3] Antico nome della pianeta sacerdotale, nella forma ampia, a campana, con una sola apertura per la testa, dalla quale viene infilata, rimasta in uso fino al sec. 13° e ora ripresa, con lo stesso nome, nella nuova liturgia, per la celebrazione della messa.

[4] Bibbia di Vivien. Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 1 - https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8455903b/f853.item.zoom

[5] Per approfondire vedi: https://www. treccani. it/enciclopedia/tours (Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/.

[6] Sacramentarium. Bibliothèque nationale de France, Département des Manuscrits, Latin 1141 - https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b53019391x/f14.image

[7] Folchart Psalter (Psalterium Gallicanum with Cantica), St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 23 – https://www.e-codices.unifr.ch/en/csg/0023/12 

[8] Vite di santi benedettini, St. Gallen, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 565 - http://www.e-codices.unifr.ch/it/csg/0565/242/0/Sequence-593

[9] In questo senso la miniatura funge un po’ come un fumetto e accanto a personaggi illustri sono scritti i loro nomi in latino

[10] Forse San Bartolomeo di Vir, (†1157), vescovo cistercense a Laon, celebrato il 26 giugno

[11] Evangeliario di Enrico il Leone, Herzog August Bibliothek, Mss. Cod. Guelf. 105 Noviss. 2°, folio 171v - http://diglib.hab.de/mss/105-noviss-2f/start.htm?image=019r

[12] (Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen am Rhein, 17 settembre 1179) è stata una religiosa e naturalista tedesca. Benedettina, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica; nel 2012 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI. Nella sua vita fu, inoltre, scrittrice, drammaturga, poetessa, musicista e compositrice, filosofa, linguista, cosmologa, guaritrice, naturalista, consigliera politica e profetessa.

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